05
Dic
L’assurdo ammissibile.
L’albero che affonda le sue radici saldamente nella terra è la rappresentazione più eloquente della vita che segue la morte. La vita dell’albero che in autunno perde le sue foglie e appare scheletrico e senza vita, rappresenta la condizione umana nella morte. La morte dell’albero è solo apparente, la sua vitalità è solo sospesa, preservata dall’unione salda con la terra.
Durante il gelo dell’inverno, il vento, le piogge, il ghiaccio e l’aria fredda e umida, egli sembra di soccombere. Ma all’approssimarsi della primavera la linfa riprende il suo corso naturale, e come per incanto l’albero si risveglia dal torpore invernale e riprende a vivere; i suoi rami un tempo nudi e secchi si rivestono di foglie verdi e raggianti.
Con questa illustrazione vivente il Signore vuole incoraggiarci a credere nella resurrezione. Quando la vita ci abbandona, non è la fine. Come l’unione del tronco alla terra consente il ritorno alla vita dell’albero, così l’unione salda del cristiano con Dio consente il ritorno alla vita, alla resurrezione.
Nel corso della nostra vita tutti attraversiamo momenti difficili. Per quante energie impieghiamo per conseguire la felicità, per quanto entusiasmo desideriamo coronare i nostri sogni, dobbiamo alla fine arrenderci dinanzi alla realtà: tutto finisce, come le foglie i progetti accarezzati, i sogni più belli, cadono e muoiono. E tuttavia per un cristiano che fonda in Dio la sua speranza, questo periodo negativo è solo transitorio, poiché anche se le gioie terrene vengono meno, e come le foglie cadono ma l’albero resta in piedi, perché le sue radici sono saldamente nella terra, così il credente che ha messo in Dio la sua speranza resiste alla perdita della felicità e della vita terrena senza essere abbattuto.
Per quanto triste sia la condizione nella quale ci troviamo, per quanto male ci faccia, anche se il nostro cuore fosse spezzato da una cocente delusione, noi restiamo saldamente uniti a Cristo, come il tronco è saldamente unito alle sue radici. Cristo è la terra che attraverso le radici nutre noi come nutre il tronco, e ci ridesta invincibili difronte a ogni dolore, e alla morte.
Poco importa il nostro abbattimento di fronte alle avversità della vita, poco importa quante foglie sono cadute… quanto è rimasto della nostra esistenza. Ciò che importa è restare uniti a Cristo, riporre in lui la nostra speranza nella vita di ogni giorno e in quella futura che ci sarà donata al suo ritorno.