Insegnaci a contare bene i nostri giorni, per acquisire un cuore saggio. Salmo 90:12
La sola Ferrari in giro dalle mie parti è ferma da due mesi nel garage di un mio vicino di casa. Prima delle tempesta Covid-19 era solito tirarla fuori, scaldare i motori prima di mettersi in movimento e poi a testa bassa recarsi al lavoro; una sorta di segnale orario che tutti ormai sapevamo con precisione, come il suono delle campane della vicina parrocchia quando scandisce l’ora che passa. Così quel caratteristico rombo dei motori della Ferrari che trapassa le mura di casa e ti raggiunge ovunque tu sia nel raggio di 30 metri, e che anche un bimbo di quattro anni saprebbe riconoscere, adesso è immobile come tutti i privilegi che abbiamo avuto. Questa restrizione ha traghettato la nostra attenzione dalle cose che avevamo e davamo per scontato a quello che che conta davvero e adesso avvertiamo necessario e indispensabile. Anche la persona più narcisista che amava dare pieno sfoggio della sua onnipotenza oggi è cambiata, ha sperimentato i suoi limiti e cerca il dialogo in famiglia, con i figli, con i vicini di casa. Ha imparato a camminare, a salutare e sorridere come sa fare una persona amica.
Da questa crisi usciremo tutti persone più autentiche, consapevoli del nostro bisogno affettivo che non può trovare surrogati nella ricchezza, nei piaceri della vita. Abbiamo reso lo spezio vitale dell’amore intorno a noi. L’emergenza ci ha consegnato un pianeta solidale in cui tutti hanno scoperto di essere uguali, fratelli di fronte a un nemico comune. E’ certo che sussistono oggi le migliori premesse di scoprire le cose di Dio, di esplorare tra le voci che annunciano il prossimo ritorno di Cristo, se l’appello a prepararsi non sia giunto anche a noi come la sola scialuppa di salvataggio, meglio di una Ferrari, nell’ora più favorevole per saltarci dentro.