“Mentre Gesù parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, a dirgli: «Tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro». Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva». Luca 8:49-50
Nella situazione pressante che viviamo a causa del coronavirus, queste parole di Cristo ci rassicurano della sua presenza vitale nel momento del bisogno. La circostanza che ricorre nel Vangelo di Luca, ricorda che Iairo non si aspettava certo di udire da Cristo una parola di speranza alla notizia della morte di sua figlia. Si era recato da lui confidando nella guarigione della figlia, era quanto egli sperava di ottenere. Ma dinanzi alla tragedia le sue aspettative si dissolvono e anche la sua fede sembra venir meno. E’ sorprendente la reazione rapida di Cristo nel rassicurare Iairo prima che la disperazione prenda il posto della speranza.: “Non temere; solo abbi fede, e sarà salva”.
Nello smarrimento di Iariro, di fronte agli eventi che sembrano delinearsi peggio di quanto pensiamo, tutti possiamo identificarci… E tuttavia nella situazione più disperata che possiamo misurare da un punto di vista umano, le parole di Cristo ci sorprendono. Di fronte all’inevitabile, alla mancanza di vie d’uscita che ci fanno trattenere il fiato, egli ci rassicura chiedendoci un atto di fede nella sua presenza che salva; la presenza che risolve il problema; la sola presenza divina che vede mille soluzioni dove noi non vediamo neppure una.
Nella commovente partecipazione di Cristo al dramma unano, nella sua straordinaria compassione che lo ha portato a rinunciare alla santità del cielo per venire a condividere la triste e misera realtà umana, noi riceviamo un pressante incoraggiamento a vedere oltre la cortina del presente che ci affligge; riceviamo l’invito a vedere la situazione contingente non come appare ai nostri occhi allucinati, ma come la vede lui a nostro favore, se avremo fede in lui.
Al nostro smarrimento egli ci dice: “Non temere; solo abbi fede, abbi fede in me che sono il tuo Salvatore; non temere, per te che credi in me, andrà tutto bene…”