“lo sono venuto perché le mie pecore abbiano la vita, una vita vera e completa”. Giovanni 10: 10.
Questa dichiarazione Cristo la pronunciò dinanzi ai Farisei. Essi avevano riservato un trattamento ignobile e meschino al cieco nato che aveva dichiarato di vederci in seguito all’intervento miracoloso del Salvatore. Il loro atteggiamento scettico e opportunistico, dettato dall’esigenza di trarre vantaggio senza tenere conto dei fatti e dei principi che dovevano ispirare la loro condotta, illustrava sufficientemente che tipo di pastori mercenari essi fossero.
La promessa di Gesù non solo di salvezza, ma anche di sostegno e luce spirituale “lo sono venuto perché le mie pecore abbiano la vita, una vita vera e completa” evidenzia in maniera netta il contrasto tra Gesù ed i falsi pastori. Egli porta la vita, essi portano la morte.
Le implicazioni spirituali di questa metafora sono molte chiare. Molti pastori che ostentano le proprie doti e il proprio sapere avviliscono e contraddicono il cristianesimo che dicono di vivere e di insegnare.
Queste parole di Cristo dovrebbero fare breccia nel nostro cuore; dove non ci sono ideali e principi cristiani non vi può essere un vero pastore.
Ogni giorno dovremmo ricordarci il dono della vita e del sostegno spirituale che Gesù ci dona. Gli uomini non hanno nulla in se medesimi che valga ammirazione sconfinata; in nessuno di noi v’è nulla di abbondante, di duraturo, di eccelso che meriti una fiducia assoluta. Senza il sostegno spirituale che viene da Cristo, tutto si riduce in farsa: E’ questo il significato della storia, raccontata da Cristo, di due uomini che costruirono la loro casa, l’uno sulla roccia, l’altro sulla sabbia: “Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo intelligente che ha costruito la sua casa sulla roccia. E’ venuta la pioggia, sono straripati i fiumi, i venti hanno soffiato con violenza contro quella casa, ma essa non è crollata, perché le sue fondamenta erano sulla roccia. Al contrario, chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo sciocco che ha costruito la sua casa sulla sabbia. E’ venuta la pioggia, sono straripati i fiumi, i venti hanno soffiato con violenza contro quella casa, e la casa è crollata. E la sua rovina è stata grande”.
La vita che noi viviamo non sarà abbondante se non avrà la qualità dell’eternità. Se la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio, è impossibile fare fiasco. In lui si trova ciò che vi è di più alto, di eccelso. In lui noi diventiamo delle nuove creature e ogni aspetto della nostra vita diventa migliore. Chi ama coltivare fiori sa che si attende che essi si dischiudono per avvertire il loro intenso profumo. Ma non possono fare di più. Il fatto è che i fiori rispondono all’appello del sole che li risveglia e alla pioggia che li bagna. Così per conoscere questa vita abbondante che Cristo ci offre, lo spirito e il cuore devono rispondere al Sole di giustizia che porta la salvezza con i suoi raggi luminosi, che irradiano il pensiero e rendono possibile l’azione.
Edouard Grieg, il compositore norvegese, ha scritto: “lo trascorsi la mia infanzia nei luoghi paesaggistici che considero i più straordinari del nord. Ricordo come la bellezza del mio paese mi ha impressionato; io vorrei qualcosa di meraviglioso, di magnifico che descriva queste impressioni. Le nostre montagne, i nostri laghi, le nostre foreste, hanno influenzato la mia mente molto di più di qualche persona; e ancora oggi che ho l’età di quarant’anni, queste bellezze della natura esercitano il medesimo potere su di me”.
E’ così dell’influenza esercitata dal Cristo vivente. Se un uomo non vive in contatto diretto con Cristo non potrà esprimere la migliore qualità del pensiero e dei propositi. Dopo la morte non è data a nessuno uomo la possibilità di migliorare se stessi o cambiare il suo destino eterno. Oggi è possibile farlo. Molti trascorrono il tempo nell’attesa di possedere qualcosa, forse la ricchezza, forse il potere, forse la popolarità e finanche la felicità. Ma il segreto della vita vera e completa è altrove. Essa risiede in Cristo. Abbiamo bisogno di andare ai sui piedi non come vincitori, ma come penitenti che si appellano alla sua pietà e misericordia per ottenere il perdono dei peccati e la vita completa che solo Cristo dona generosamente a chi lo desidera.