“Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male”. Matteo 5: 45.
Dio considera gli uomini tutti allo stesso modo? Li tratta tutti nella stessa maniera; sia che ubbidiscano o no? Dio non renderà a ciascun’uomo secondo quel che sarà stato il suo cuore? Non ha lui dichiarato all’universo e al nostro mondo la sorte del buono e la punizione per il malvagio?
Certo, Dio ama tutti gli uomini alla stesso modo, sia che siano ubbidienti o no. Questo corrisponde ai sentimenti che in genere nutriamo per i nostri familiari, per i nostri figliuoli. Ma con persone differenti, le conseguenze sono differenti. Se noi viviamo nel peccato, Dio è sempre disponibile ad amarci, ma il suo amore perde ogni influenza trasformatrice, perché noi gli impediamo di prendere possesso della nostra vita. Se noi scegliamo Cristo e la sua giustizia, se noi cerchiamo prima il Regno di Dio e la sua giustizia, allora noi riceveremo con lui tutte le altre cose. Le benedizioni di Dio giungono a noi. Tutto il suo amore, la sua misericordia, il suo perdono sono a nostra disposizione. Nell’intenzione di Dio questi vantaggi sono a disposizione di tutti, nessuno escluso. Ma è la nostra risposta che determinerà se noi beneficeremo di essi oppure no. Se noi apriremo il nostro cuore al suo amore, egli ci preserverà dall’ansietà e dal timore. Se lo rifiuteremo, la nostra ansietà aumenterà. Se accettiamo Dio come nostro Padre Celeste, allora noi riceviamo i vantaggi destinati ai suoi figli. Ma se noi scegliamo di ribellarci, allora Dio non ci impone la sua presenza né il suo amore. Naturalmente questa scelta ci escluderà dalla relazione Padre-figlio e dalle benedizioni che derivano da un tale rapporto.
Dio è sempre in cerca di noi e bussa alla porta del nostro cuore. Egli cerca di ottenere la nostra fiducia, una fiducia che gli consenta di riversare su di noi le sue benedizioni. Le avversità non devono farci cambiare opinione su Dio. Al contrario, noi contiamo di ora in ora su di lui. Ogni situazione, ogni esperienza, ci conduce più vicino al Signore. Noi abbiamo un tale fiducia in lui che non ci appoggeremo sulla ricchezza terrena, sulla posizione sociale, sulla popolarità o la medesima salute. Una tale fiducia in lui è l’antidoto sicuro contro l’insuccesso, il timore, il dispiacere e la perdita di noi stessi.