“Gli uomini mi saranno più preziosi dell’oro fino; più’ preziosi dell’oro di Ophir”. Isaia13:12
Ophir è una regione menzionata nella Bibbia, famosa per la sua ricchezza. Ai tempi biblici vi si lavorava l’oro, fino a renderlo purissimo, e per questo era ambito da principi e re. Si suppone che Re Salomone ricevesse ogni tre anni da Ophir, un carico di oro fino.
L’espressione del salmista ci tocca particolarmente in quanto esprime il pensiero di Dio riguardo il suo popolo. Noi siamo per Dio molto più preziosi di tutto l’oro di Ophir con cui Salomone ricoprì il Santuario a Gerusalemme.
Questa considerazione che Dio ha per l’uomo ci apre il cuore. Non si tratta di una promessa elettorale, ma di una certezza che si è realizzata nella persona di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Il Salvatore nei suoi atti e nelle sue parole ci ha permesso di vedere e comprendere che Dio non ha posto una distanza insormontabile o una trincea invalicabile tra lui e noi. Egli non ha chiuso la comunicazione con l’umanità e non ha chiuso gli occhi sulle nostre malattie e sui nostri dolori. Ma nella persona del figlio si è calato nella nostra umanità e ci ha rivelato i sentimenti del Padre per noi.
“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!” Matteo 7:11
“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori». Marco 2:17
Al Calvario un gran prezzo è stato pagato, il più alto che mai sia stato versato per un riscatto: il sangue del Figlio di Dio. Esso è stato versato per la nostra redenzione. Grazie a Dio il nostro valore è stato considerato infinitamente superiore alla somma totale di tutto ciò che si trova nella terra e su di essa.
Una questione tra le più importanti che possiamo prendere in considerazione è: chi sono io? Valgo qualcosa per Dio, oppure valgo solo per me stesso e per lo stato? In che cosa consiste il mio sviluppo personale?
Secondo la teoria evoluzionista, l’uomo è leggermente superiore agli animali, un semplice elemento della materia che si appresta a ritornare polvere. Se così fosse il nostro destino, il Figlio di Dio non avrebbe nemmeno posato gli occhi sul nostro pianeta. Tutte le teorie e i sofismi partoriti dall’incredulità devono misurarsi e arretrare dinanzi alla verità che è Cristo: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” Giovanni 14:6
Cristo è la verità assoluta, e dalla sua vita tra di noi si comprende il senso della vita e della nostra esistenza. Abbiamo un Padre che desidera ardentemente accoglierci: questa è la grande verità che cogliamo in Cristo.
Non siamo il prodotto finito male del padre caso, ma siamo figli e figlie di un Dio che si prende cura di noi, benché imperfetti e peccatori. Egli ci ha creato a sua immagine e somiglianza, come lui abbiamo dei sentimenti, proviamo delle emozioni, avvertiamo il bisogno di amare e di ricevere amore, attenzioni, ascolto. Non siamo delle isole sperdute nel vuoto oceanico, ma sappiamo chi siamo e da chi discendiamo. Possiamo dire “lo sono un figlio di Dio, sono in grado di avvertire il suo amore, il suo interesse per me che sono misero e bisognoso della sua pietà, della sua misericordia e del suo perdono. Il fatto di essere peccatori e di vivere in questo mondo di peccato è il risultato della separazione da Dio. Gesù è venuto tra noi, ha assunto la nostra natura vivendo come un uomo per ristabilire il contatto con Dio e mostrarci che abbiamo un Padre d’amore che si interessa di noi. In questo mondo non siamo soli. La grandezza della salvezza che ci è stata offerta in Gesù Cristo ne è la prova.